FONDO HALLER

È il 1778 e in biblioteca sono appena arrivati quindicimila volumi e centoquarantacinque manoscritti.

“Per mano di chi?” vi starete voi chiedendo. Ebbene, fu l’imperatore Giuseppe II, figlio di Maria Teresa, ad acquistare e a donare alla Braidense l’intera biblioteca di Albrecht Von Haller (Berna, 1708-1777), professore di anatomia, chirurgia e botanica all’Università di Gottinga.

Il fondo Haller andò a costituire dunque il nucleo scientifico del patrimonio librario della biblioteca.

Composto dal meglio della letteratura medica pubblicata tra il Cinquecento e il Settecento, con numerose postille ai volumi dello stesso Haller, il fondo comprende inoltre numerose tesi di laurea, anch’esse d’argomento medico, e opere in lingua svedese, che testimoniano i rapporti che il professore ebbe con la Dieta di Stoccolma.

 

Curiosità: Il fondo fu impoverito dalle campagne napoleoniche. L’erbario halleriano si trova infatti oggi conservato presso il Musée National d’Histoire Naturelle di Parigi. Successivamente, venne ulteriormente ridotto da una donazione, avvenuta nel 1928, da parte del Governo Italiano a quello Svizzero.