BIBLIOTECA GESUITICA
Immaginate una biblioteca antichissima e polverosa, composta da ventiquattromila volumi. Poi, immaginate di salire ancora sulla nostra macchina del tempo e di volare indietro, fino al 1571.
Lo ammettiamo: questo salto nel tempo è stato tosto, ma qualche tappa e qualche paragrafo fa vi avevamo promesso che vi avremmo parlato dei Gesuiti, quindi eccoci nella seconda metà del Cinquecento.
È dunque il 1571 e i Gesuiti, ordine religioso fondato da Sant’Ignazio di Loyola nel 1534, sono appena giunti a Brera, sostituendosi agli Umiliati, da poco soppressi, i quali per quattro secoli hanno mantenuto lì il proprio convento.
Particolarmente attenti all’istruzione e alla formazione dei futuri membri, i Gesuiti fondarono il prestigioso Collegio Braidense, frequentato non soltanto da religiosi ma anche da laici, grazie all’elevato livello accademico dello stesso.
Tuttavia, due secoli più tardi, per opera di Clemente XIV, l’ordine della compagnia di Gesù venne soppresso, e fu nel 1773 che lo stato di Milano acquistò il palazzo di Brera (che aveva appunto ospitato il convento) con annessa biblioteca.
I volumi della biblioteca Gesuitica abbracciavano ogni campo della cultura, con una particolare attenzione agli ambiti teologico e letterario.
Importantissimi i lasciti che avevano via via arricchito tale raccolta libraria: dal lascito del giurista Giovanni Maria Bidelli, figlio del tipografo Giambattista, nel Seicento, ai lasciti del letterato Francesco Puricelli S.J. (1657-1738) e del medico Bartolomeo Corte (1666-1738), avvenuti nel secolo successivo.
Dall’importantissima biblioteca gesuitica, traspare perfettamente la vocazione intellettuale di tale ordine religioso. I Gesuiti, infatti, si impegnarono moltissimo, oltre che nell’insegnamento, anche negli studi di carattere teologico e storico-giuridico, per sostenere la riforma cattolica e sbarrare il passo al Protestantesimo e al Giansenismo, e nell’attività missionaria per la diffusione del Cristianesimo in India, Cina a Giappone.
La biblioteca Gesuitica, unitamente al Fondo Pertusati (che vi racconteremo al prossimo click), costituirono il primo nucleo librario della Braidense.