FONDO MANZONIANO

Fondo Manzoniano

Per raccontarvi il prossimo fondo, vi preghiamo di mettervi comodi, perché il Manzoni ha bisogno di essere raccontato così: senza distrazioni e con una sete di sapere da veri appassionati. Ci perderemo infatti in carteggi, autografi, manoscritti, volumi postillati, edizioni pregiate e cimeli vari.

Se siete dunque pronti per tutto questo, è allora il caso di cominciare dall’inizio.

È il Luglio[SR1]  del 1885 e sono passati esattamente dodici anni dalla morte di Alessandro Manzoni, quando Pietro Brambilla (marito di Vittoria, nipote del Manzoni) comunicava per lettera al prefetto della Braidense, Isaia Ghiron, la volontà della famiglia di destinare la raccolta dei manoscritti manzoniani in suo possesso alla biblioteca milanese. Il Brambilla chiedeva, però, che la biblioteca destinasse “un apposito locale” ad accogliere le opere del Manzoni “e pubblicazioni relative”, con esplicita “menzione della donazione fatta”. Le trattative intercorse fra il donatore e il Ministero dell’istruzione furono abbastanza rapide e il prefetto Ghiron sollecitò ulteriori incrementi con appelli rivolti agli eredi di tutti coloro che avevano conosciuto il Manzoni. Le donazioni furono numerose e si pervenne così, il 5 Novembre 1886, alla presenza dei sovrani d’Italia, all’inaugurazione della Sala Manzoniana, allestita da Lodovico Pogliaghi.

Ricordate? “Virtualmente” siamo stati lì anche noi qualche paragrafo fa.[SR2] 

Tuttavia, come vi abbiamo già raccontato, il materiale, nel tempo, diventò così ricco e variegato, [SR3] che la sala a un certo punto, rispetto a quel patrimonio preziosissimo, risultò essere troppo angusta, così fu dapprima depositato nel nuovo Centro Nazionale di Studi Manzoniani e da lì, nel corso dell’ultima guerra, trasferito all’abbazia benedettina di Pontida. Cessate le ostilità, il Ministero della Pubblica Istruzione dispose che la raccolta fosse restituita alla Braidense, per rispettare la volontà del donatore.

Alla casa del Manzoni rimasero in deposito i cimeli e parte dell’iconografia.
Incrementarono poi la raccolta, il dono di Ercole Gnecchi (vari autografi), il legato testamentario di Giulia Costantini Manzoni (pezzi di iconografia manzoniana) e la raccolta Vismara, ricca di molte rare edizioni de I Promessi sposi.

Tra il 1924 e il 1925, due importanti gruppi di opere manzoniane arricchirono il fondo: l’Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno donò un cospicuo numero di cimeli, autografi e iconografia, appartenuti a Stefano Stampa, figliastro del Manzoni (e da lui, alla sua morte, legati al Pio Istituto pei Figli della Provvidenza di Milano); l’ingegnere Federico Gentili donò invece una serie di scritti autografi (247 lettere), libri (600 pezzi) e un gran numero di ritratti e cimeli appartenuti alla ricchissima collezione della famiglia Gnecchi  e acquistata (a un’asta a Parigi, tramite l’editore Ulrico Hoepli) dagli eredi della signora Isabella Gnecchi Bozzotti.
Attualmente, la raccolta manzoniana comprende 250 manoscritti (per un totale di circa 9.000 carte), 550 volumi della biblioteca del Manzoni di cui 200 postillati, circa 5.000 pezzi di carteggio, 1.000 volumi di opere del Manzoni, 1.000 volumi di critica e 1.800 pezzi collocati in miscellanea.

Gli appassionati troveranno in Sala Consultazione il catalogo del fondo Manzoniano, che potranno consultare appunto nella Sala Manzoniana, adibita anche alla consultazione dei manoscritti e dei libri rari posseduti dalla Braidense, oltre che del fondo dell’Archivio storico Ricordi. 

Come dite? Questo fondo vi appassiona tantissimo?

Avete perfettamente ragione. Dunque, vi invitiamo a visitare il Progetto Manzoni Online.

 

 

Il Progetto Manzoni Online

Il progetto, nato dalla collaborazione di studiosi delle Università di Parma, Milano, Pavia, Losanna (Svizzera), Bologna e Roma con la Biblioteca Nazionale Braidense (BNB) e il Centro Nazionale di Studi Manzoniani (CNSM) e finanziato dal Ministero della ricerca (PRIN 2015 E 2017) e dal Ministero della Cultura, si è dedicato alla realizzazione di un portale dedicato agli scritti e alla biblioteca Di Alessandro Manzoni (1785-1873), che si propone di offrire a un pubblico di ricercatori ma anche di lettori interessati, la presentazione sintetica e la catalogazione delle opere, dei manoscritti, delle lettere e della biblioteca dello scrittore, ricca quest’ultima di molti esemplari postillati, fornendo la riproduzione digitale più ampia possibile dei documenti.

 

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