FONDO PERTUSATI

Qui siamo oltre i ventiquattromila volumi. Ed è da questa biblioteca che tutto è iniziato.

Acquistata infatti dalla Congregazione di Stato per la Lombardia per farne dono a Ferdinando, figlio di Maria Teresa d’Asburgo e futuro governatore della Lombardia, la biblioteca del Conte Carlo Pertusati (1674-1755) venne destinata a uso pubblico, con il famoso rescritto imperiale del 1770, di cui vi abbiamo parlato all’inizio del nostro viaggio nel tempo.

Ricordate il quadro in sala Maria Teresa, in cui è ben visibile quel foglio semi arrotolato, con il quale l’imperatrice destinava all'uso pubblico la biblioteca Pertusati?

Ecco, quello!

Il fondo Pertusati e il fondo Gesuitico costituirono dunque il primo nucleo dell’inestimabile patrimonio librario della Biblioteca Braidense.

Adesso, raccontare per intero il fondo Pertusati sarebbe praticamente impossibile, ma…voi quanto tempo avete ancora a disposizione?

No, non stiamo dicendo sul serio. Tuttavia, proveremo a raccontarvelo nelle linee generali e, per convenzione, seguiremo la suddivisione fatta proprio dal Conte Pertusati nel suo palazzo, che prevedeva tre diverse sale per ospitare e custodire i libri.

La prima, la Sala Ecclesiastica conteneva un notevole numero di Bibbie (molte manoscritte, alcune dei primordi della stampa, molte ancora in lingue straniere e poliglotte), atti dei concili e testi e repertori relativi alla storia sacra.

Seguiva poi la Sala Storica, in cui erano conservati volumi relativi alla storia profana, sia antica che moderna, alla geografia, alle “antichità” e alla storia naturale.

Infine, chiudeva la raccolta la Sala delle Lettere Umane, che conteneva “li poeti antichi e moderni..,gli epistolari..,la filosofia.