Vecchio e Nuovo Testamento in dialetto milanese
Nel 1863, un felice acquisto: un esemplare preziosissimo del 1274, l'esposizione rimata del vecchio e Nuovo testamento in dialetto milanese (questo ne è il primo documento) opera di Pietro Bescapè, illustrata da novanta miniature di fresco gusto popolareggiante.
Pietro Bescapè
Rimatore lombardo vissuto nella seconda metà del sec. XIII; fu autore di un'opera poetica a carattere didattico, da lui stesso chiamata Sermone.
L'opera del B., da lui detta sermon (vv.6, 2 127) e digio (V. 2420) o dito (VV. 2 112, 2438), ci è pervenuta in un unico manoscritto, appartenuto alla famiglia Archinti. A detta dell'autore medesimo, l'opera, in 2440 versi di vario metro, ma fondamentalmente novenari e alessandrini, vuol essere "Una istoria veraxe de libri e de sermon, / In la quale se conten guangìi [vangeli] e anche pìstore, / E del Novo e del Vedre Testamento di Christe".