Sala Manzoniana
Originariamente la Sala Manzoniana era collocata in una posizione diversa da quella odierna (in quella che oggi è la Sala Gerli). Progettata da Lodovico Pogliaghi e inaugurata nel 1886, ben presto però diventò troppo angusta per contenere tutto il materiale relativo ad Alessandro Manzoni.
La Sala Manzoniana come la conosciamo oggi inaugurò quindi il 5 novembre 1951 in una nuova sala, più ampia, su progetto di Tommaso Buzzi, che ne disegnò le scaffalature.
Oltre ai manoscritti, volumi postillati, edizioni pregiate delle opere e saggi critici relativi ad Alessandro Manzoni, sopra la porta d’ingresso si trova un ritratto a olio dello scrittore eseguito nel 1835 da Giuseppe Molteni, sullo sfondo del lago di Como dipinto da Massimo d’ Azeglio.
Vicino alla finestra è collocato un ritratto a mezzobusto del Manzoni in veste di antico romano, scolpito in marmo bianco da Francesco Confalonieri nel 1886 e donato dal re Umberto I.
Gli affreschi della volta ricordano che originariamente la sala ospitava il Gabinetto Numismatico: sopra le scaffalature corre una fascia con dodici medaglie rappresentanti i sovrani dell’antichità di cui il Gabinetto conservava le monete.
Attualmente la Sala Manzoniana è adibita alla consultazione dei manoscritti e dei libri rari della Braidense, oltre che del Fondo Manzoniano e dell’Archivio Storico Ricordi.




