Benvenute e benvenuti!

La meravigliosa Biblioteca nella quale siete appena entrati fu fondata dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria, la quale, nel 1770, con un rescritto imperiale datato 8 Ottobre, destinò a uso pubblico la ricca e illustre biblioteca del conte Carlo Pertusati, esponente dell’aristocrazia lombarda ed ex presidente del Senato milanese. 

Tranquilli, tranquilli, è vero, questo è un virtuale viaggio immersivo e siamo appena finiti nel secolo dei lumi, ma non bisognerà essere necessariamente degli Illuministi per potere usufruire di questa importante opportunità. Per volere dell’imperatrice, la Biblioteca è infatti aperta a “chiunque desideri coltivare il proprio ingegno e acquisire nuove cognizioni”. Basterà dunque provare a immaginarsi in “habit a la francaise” e parrucca incipriata, per ritrovarsi immediatamente a far parte di una moltitudine di studiosi chini sui libri e tornare così a quell’uggioso dì di Novembre in cui tutto ebbe inizio. 

Il nostro viaggio nel tempo e nella storia deve però a questo punto tornare per un momento ai giorni nostri, per comprendere appieno l’excursus e il senso autentico di un luogo come quello in cui ci troviamo. Dunque, via la parrucca e su le sneakers. Per muoversi agilmente fra le sale e la storia di una biblioteca settecentesca, le scarpe comode sono fondamentali. Parola di bibliotecario! 

Figurativamente, la vita della Braidense si svolge ancora oggi sotto la maestosa immagine dell’imperatrice Maria Teresa, che “osserva e troneggia” sul patrimonio della biblioteca, dal portentoso dipinto di Agostino Comerio (affisso proprio nella sala a lei dedicata), il quale nel 1834 “immortalò” postumo il momento in cui l’imperatrice firmò il famoso rescritto del 1770.Un patrimonio, quello della Braidense, tuttora in continua crescita, alimentato da donazioni, acquisti e soprattutto dalla legge del Deposito Legale, la quale prevede l’obbligo, per tutte le case editrici con sede a Milano e provincia, di invio di una copia di ogni libro stampato. Ve lo state chiedendo, vero? Sì, ve lo diciamo subito: i libri sono oggi in tutto 1.500.000, fra antichi e moderni. La Biblioteca custodisce manoscritti, incunaboli, periodici, incisioni, stampe fotografiche, microfilm, videocassette, cd e tanto altro ancora.

Parte del materiale è stato opportunamente raggruppato in fondi. Fra i più importanti, i fondi costitutivi della Biblioteca stessa: quello del conte Carlo Pertusati, il fondo dei Gesuiti, il fondo del medico Albrecht von Haller, il noto fondo Manzoniano e il più recente fondo Umberto Eco. Da un rescritto - dunque - fino all’inestimabile patrimonio di oggi. È questa l’essenza della Biblioteca Braidense: un luogo dove il libro continua a vivere, diventando retaggio di tutti.E se è vero che “I libri sono quell’unico ricco tesoro cui niuno altro può stare al paragone… per mezzo di questi le cose tutte si rifanno” (estratto dalla Costruzione e del regolamento di una pubblica universale biblioteca pubblicato nel 1816, da Vincenzo Follini), un luogo come una biblioteca non vuol essere solo il posto dove cercare un libro di cui si conosce il titolo, ma, utilizzando le parole di Umberto Eco, dove trovare il libro di cui non si sospettava l’esistenza. Un libro che alla fine scopriamo essere vitale, “di estrema importanza per noi”.E…lo vedete anche voi? Dalla sua cornice, sembra quasi che l’imperatrice Maria Teresa ci stia sorridendo.


Cosa si può fare in Braidense 

Adesso, poiché non è ancora il momento di tornare indietro nel tempo, che ne dite di approfittarne e conoscere meglio i servizi che la Biblioteca offre? La Braidense è infatti aperta a tutti.

Oltre ai più conosciuti servizi di prestito e di consultazione dei volumi in sede, la Biblioteca Braidense propone ai suoi utenti altre numerose possibilità, organizza presentazioni di libri, mostre temporanee, eventi culturali, visite guidate e laboratori, per promuovere e far conoscere la sua storia e il suo patrimonio. 
Per maggiori informazioni, potrete visitare il sito ufficiale della Braidensewww.bibliotecabraidense.org

E ora, pronti per visitare le sale? Solo un piccolo click: inizieremo ovviamente dall’Atrio della Biblioteca.